Sono nata e cresciuta alla Garbatella. Sono stata una tra le prime iscritte dell’Università degli Studi Roma Tre, laureandomi, con il massimo dei voti, in Economia e Commercio indirizzo ambientale, discutendo una tesi sulle interazioni tra il commercio internazionale e l’ambiente, perché già allora ero convinta che impresa, sviluppo, lavoro e rispetto per l’ambiente fossero conciliabili.
Sono sposata con Alberto e ho due figlie, Elena ed Eva. Essere madre, lavoratrice e occuparmi di politica è sempre stata una bella sfida. Ho imparato che in famiglia e in politica ciò che più conta è il lavoro di squadra, la capacità di sinergia. Insieme si è più forti che da soli, insieme si raggiungono i risultati. Non ottiene nulla chi sa gridare più forte, è più utile invece costruire con pazienza, coordinamento, capacità di confronto.
Considero la politica un servizio verso gli altri. Sin da giovanissima ho voluto impegnarmi, in quella che allora si chiamava Sinistra Giovanile. Mi sono battuta, negli anni, per la scuola come punto nodale della comunità, per istituzioni trasparenti e vicine ai cittadini, per politiche di genere, del riconoscimento, del rispetto, dei diritti di tutte e tutti. Per la difesa dell’ambiente, tema che oggi più che mai deve stare al centro delle agende politiche.
In questi anni ho avuto modo di confrontarmi con chi vive Roma, e la vorrebbe più efficiente, più pulita, più umana: associazioni di volontariato, lavoratrici e lavoratori, utenti dei servizi, cooperative, comitati di quartiere o di salvaguardia delle aree verdi. Grazie a loro ho imparato, giorno dopo giorno, battaglia dopo battaglia. Le istituzioni hanno bisogno di ascoltare, rinunciare all’arroganza per capire che una città puoi governarla solo insieme a chi la abita, non a discapito di questi ultimi.
Il lavoro per me è un valore irrinunciabile. Come molti giovani, anch’io sono partita da un call center. Ho scoperto come il lavoro può formarti o distruggerti giorno per giorno. Mi sono trovata di fronte a situazioni in cui ho dovuto scegliere tra carriera e famiglia, tra lavoro e vita privata, tra rivendicazione e compromesso. Oggi che sono un quadro di Poste Italiane sono felice di quanto ho fatto con le mie forze, e mi sento fortunata perché grazie al lavoro mi è possibile essere sempre ancorata alla vita quotidiana di tutti.
Mai come oggi, dopo i mesi difficili della pandemia e del crollo di tanta economia cittadina, questo valore mi spinge a battermi affinché Roma non perda il treno della ripresa, si riprenda dal declino a cui questi ultimi anni la stavano consegnando, e crei opportunità lavorative e di sviluppo.
Roma ha bisogno di riprendere vita, con il contributo di tutte/i: per questo il mio impegno vale solo se accanto a me ci siete voi. La Capitale d’Italia non può arrendersi, non può restare inerme di fronte al proprio tracollo. Roma è una città complicata, ha bisogno di una guida autorevole che la faccia ripartire, che le restituisca un’anima, che sia in grado di ricucire attraverso un ambizioso progetto le sue tante e diverse anime.
Roma guarda avanti.